La fenomenologia e The Legend of Zelda

fenomenologia in The Legend of Zelda

The Legend of Zelda ha segnato la vita dei videogiocatori nintendiani degli ultimi decenni (la serie nasce nel 1986). Appartenendo anche io alla sfera di influenza Nintendo devo difendermi da colleghi e studenti che giocano esclusivamente su altre piattaforme.
Ma la questione di The Legend of Zelda è un po’ differente. La trama è semplice: Link, cavaliere silenzioso, ha come priorità salvare la principessa Zelda e il suo regno dal malvagio Ganon.
Quindi, quando un mio studente un giorno mi ha chiesto <<prof., sta ancora giocando a Link?>>, non ho potuto non interrogarmi sul perché la domanda mi fosse stata posta in questo modo.
Da videogiocatore non ricordi come si chiama un gioco famosissimo?
Non è possibile, lo conosce e ci gioca anche la mia amica Giovanna!
Vuoi forse sminuire la mia figura di educatore?
Non c’è bisogno, siamo la categoria che ha perso più appeal negli ultimi decenni!
Essendo il protagonista un uomo, hai deciso di cambiare nome al gioco?
… Parliamone.

Trama, ma solo quella che serve

Per semplicità ti descrivo personaggi, ambientazioni e trama del penultimo capitolo, Breath of the Wild.
Ti chiami Link, ti svegli spaesato in una vasca all’interno di una grotta. Una voce comincia a raccontarti chi sei e qual è il tuo scopo. Indossi quello che trovi, esci dalla grotta e bam: ti trovi a Hyrule, non Orune, non Sarule, ma proprio Hyrule.
Hyrule è un mondo sterminato che va dai deserti ai ghiacciai, passando per savane, fitte foreste, villaggi medievali, castelli.
Scopri che sei rimasto in quella vasca per 100 anni. Ci sei finito dopo aver perso un duro scontro con Ganon: il cattivone che attualmente controlla Hyrule e che tiene in ostaggio la principessa Zelda.
Per giocare hai delle missioni da seguire, ma le cose da fare sono tantissime: spesso finisce che, alla fine, a salvare la principessa non ci vai mai.

L’idea che lavora qui

All’inizio del percorso sei debolissimo: devi difenderti dai mostri con quello che trovi per strada, e Ganon è un str*?zo, anzi è proprio stronzo.
Per recuperare le forze devi girare per tutto il mondo di Hyrule e risolvere gli enigmi di 120 sacrari. Come in molti racconti Fantasy, il percorso dell’eroe è lungo e pieno di insidie.
Il punto è che i luoghi e i personaggi che incontri, alla fine, sono persone che lavorano: stanno lì, aspettano che tu gli parli e gli dia una mano. Ti ci affezioni, tanto che a fine gioco quasi ti mancano.

Chiusura

Il mondo prende la dimensione che il tuo modo di percepirlo gli dà.
Portandolo all’estremo: quello che puoi percepire e comprendere è il limite del mondo. Sei tu, dietro i tuoi sensi, a darti uno scopo in quel mondo. E Hyrule è talmente vasta e ricca di cose da fare che sei tu a darle forma e contenuti, spesso dimenticandoti lo scopo principale: andare a salvare la principessa.
In Hyrule e nel mondo reale, è come in quella vecchia canzone che cantava <<bisogna essere attenti, per essere padroni di sé stessi, bisogna essere attenti>>.

Dati & contesto

  • Serie: The Legend of Zelda (1986–oggi)
  • Autori chiave: Shigeru Miyamoto, Eiji Aonuma
  • Tema: orientamento, segnali deboli, corpo-mondo
  • Metodo: epoché (sospensione), descrizione, senso situato
  • Uso pratico: attenzione selettiva, decisioni senza overload, creatività nell’esplorazione

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