
Lavori come capro espiatorio in un grande magazzino: clienti furiosi, capi impazienti. Ti pagano per questo, è il tuo mestiere.
Hai una tribù di fratelli e sorelle di cui occuparti, una madre innamorata e latitante, un cane epilettico, un collega con cui giocare a scacchi e, finalmente, l’incontro con una giornalista bellissima.
Ma niente tregua, Malaussène: un pazzo comincia a far esplodere ordigni proprio lì dove lavori. Indovina chi sarà il primo sospettato? Che sfiga, eh?
L’intera serie me la regalarono nei primi anni Duemila, quando ancora ero all’università. Quelle edizioni economiche Feltrinelli che ingiallivano a vista d’occhio. Quelle edizioni che nella prima pagina riportavano la dedica di chi te lo regalava. Le stesse edizioni che per me sono diventate l’idea universale di vero libro che vale la pena sbranare come se, l’unica cosa che può tenerti in vita, è sempre la pagina successiva.
Trama, ma solo quella che serve
Benjamin Malaussène, reparto reclami, ruolo ufficiale: capro espiatorio. La sua vita procede a colpi di stoici sospiri finché, tra le corsie, incontra Giulia.
Incontro letteralmente esplosivo: due battute e un boato scuote l’intero edificio.
Solite sequenze da romanzo giallo: arriva la polizia (autentici poliziotti francesi anni ’80), cominciano gli interrogatori e le analisi sui compiti svolti dai dipendenti nel grande magazzino. Facile intuire chi sarà il primo indagato!
L’idea che lavora qui
Potrebbe e dovrebbe far sorridere, ma Daniel Pennacchioni, in arte Pennac, centra il punto: il capro espiatorio non è un incidente, è una necessità sociale.
Serve a scaricare frizioni da processi difettosi su una persona sacrificabile.
Tutti noi ci siamo passati almeno una volta: quando cominciano ad addossarti le colpe, cominci un lungo percorso dal quale è quasi impossibile tornare indietro.
Come si disinnesca?
L’unica speranza è che qualcuno riconosca in te del valore e tralasci il ruolo sociale di capro che carica sulle sue spalle tutti i peccati del popolo.
Chiusura
Il “paradiso” del titolo non è per i buoni: è per gli orchi capaci di scaricare le colpe sul prossimo.
Se tu, o qualcuno a cui vuoi bene, stai provando a uscire dal ruolo del capro e questo articolo ti ha fatto vibrare qualche corda, condividi quest’articolo.
Dati & contesto
- Uscita: 1985 (FR) · Serie: Malaussène #1
- Autore: Daniel Pennac · Genere: giallo umoristico
- Editore: Gallimard (FR) · Feltrinelli (IT)
- Ambientazione: Belleville, Parigi