Sento Maurizia al telefono e le chiedo quali fossero i progetti per la serata:
• Credo starò a casa a vedere l’ultima serie di Westworld.
• A me era piaciuta la prima, anche se preferisco il film degli anni ’70, quello con l’attore calvo che fa il cavaliere nero.
• C’è un film di Westworld con Yul Brynner?
Ebbene sì, cara sorella, e non è invecchiato malissimo. La serie perde quell’effetto fantascientifico di nastri magnetici e pannelli pieni di lucine che oggi fa tanto pacchiano, ma a me piacevano tantissimo.
Adesso, caro lettore, ti chiederai cosa c’entrano dei robot che si ribellano con La Mettrie: filosofo illuminista francese poco conosciuto ai più?
Io ricordo il corso monografico della prof.ssa Marcialis che, aveva scelto La filosofia dell'Illuminismo, un testo di Ernst Cassirer, che parla di tutti tutti tutti gli illuministi francesi; già, anche La Mettrie.
Trama, ma solo quella che serve
Tua moglie ti ha lasciato; per non pensarci decidi con un amico di fare una vacanza a Delos: un parco a tema con androidi indistinguibili dagli umani. Scegli uno dei tre parchi: Westworld, ambientato nel vecchio West (questo l’ho pronunciato con l’accento dell’assistente di Bud Spencer in Lo chiamavano Trinità).
Fai qualche scazzottata, spari a due androidi.
Ti prendi anche la soddisfazione di fare secco Yul Brynner, che finisce in riparazione.
Come potrai immaginare, si verifica un malfunzionamento.
I protocolli di sicurezza saltano, l’androide Yul Brynner (sì, continuo a chiamare il personaggio col nome dell’attore) smette di simulare e inizia la caccia reale.
L’idea che lavora qui
Nel 1747 Julien Offray de La Mettrie scrive L’homme machine, un testo che, grazie alle implicazioni dell’IA, risulta molto attuale. Non certo per definire noi, ma per definire “le macchine” (o forse anche noi?).
La Mettrie sostiene che pensiero e volontà sono funzioni del corpo: niente anima separata, ma soltanto organizzazione materiale capace di sentire e pensare.
Cartesio aveva definito gli animali macchine che non avevano bisogno dell’anima (solo res extensa). La Mettrie fa un passo in più: anche l’uomo è macchina: corpo e mente sono lo stesso “congegno”.
Chiusura
Se l’anima nell’uomo esiste semplicemente come funzione del corpo, come sosteneva La Mettrie, qual è il limite che impedisce di pensare che anche nei robot possa svilupparsi un processo, una funzione, un algoritmo che possiamo definire anima?
Dati & contesto
- Film: Westworld (1973) · Regia/Sceneggiatura: Michael Crichton · Durata: ~88′ · Origine: USA
- Lente filosofica: Julien Offray de La Mettrie, L’homme machine (1747) — mente-corpo come unico sistema materiale
- Per leggere dopo: La Mettrie, L’homme machine (cap. introduttivi);